DOTT.SSA CLAUDIA FIORINI

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
Terapeuta EMDR

PSICOLOGIA DELL’INFERTILITA’, STERILITA’ E PMA (PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA)

I temi che ruotano intorno all’età fertile si accompagnano a dei cambiamenti psichici nella vita degli individui e delle coppie. In alcuni casi possono dar origine a disagi o traumi che, se sottovalutati, hanno effetti a lungo termine e possono compromettere la qualità di vita delle singole persone, della coppia e della successiva relazione con il proprio figlio/a.

COSA SIGNIFICA FERTILITA’, INFERTILITA’ E STERILITA’?

In Italia 2 coppie su 10 hanno problemi di fertilità e su queste il 4% è sterile. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), definisce sterilità la situazione di una coppia in cui uno o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile il concepimento. Si parla, invece, di infertilità quando una coppia, per cause relative all’uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e non protetti. Il termine infertilità, quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad uno o più fattori interferenti. L’infertilità viene quindi considerata una patologia e come tale può essere sottoposta a cura. L'infertilità viene ormai considerata uno degli eventi più stressanti nella vita di una persona. L’infertilità ha importanti ricadute a livello sociale, emotivo ed economico. Le ricerche sull’infertilità hanno dimostrato che chi non riesce ad avere figli soffre maggiormente di ansia e depressione, ha problemi di autostima e vissuti di colpa, vergogna e rabbia che possono danneggiare le relazioni sociali e di coppia. E’ stato dimostrato che la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia EMDR sugli eventi maggiormente stressanti di pazienti infertili sia più efficace di un trattamento di farmacoterapia nel curare le ricadute dell’infertilità a livello relazionale, sessuale, sociale e della rappresentazione di sé.

QUALI SONO I VARI PERCORSI FARMACOLOGICI PER AVERE UN FIGLIO?

Il termine PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) indica l’insieme di tutte le tecniche disponibili per ottenere un concepimento da parte di coppie con problemi di infertilità. Essa può essere di due tipi: omologa ed eterologa. La prima prevede che i gameti che formeranno l’embrione provengano dai membri della coppia; la seconda accetta la donazione di ovuli e spermatozoi da parte di individui esterni alla coppia (donatori).
Le procedure maggiormente utilizzate sono: inseminazione intrauterina (IUI), fecondazione in vitro (FIVET), fecondazione micro-assistita con l’introduzione di un singolo spermatozoo dentro l’ovocita (iniezione intracitoplasmica di sperma ICSI). Ogni tecnica di PMA comporta specifiche difficoltà psicologiche, relativamente al tipo di procedura medica utilizzata (più o meno invasiva), ai tempi del trattamento, all’alta frequenza dei controlli e alla probabilità di successo. Già la legge 40/2004, alla luce di questo, prevedeva la presenza di un consulente psicologo nei centri di PMA e il personale medico era in dovere di proporre la possibilità di una consulenza psicologica. Inoltre, con la sentenza della Corte Costituzionale NR. 162/2014 (che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa) veniva raccomandata la valutazione e consulenza psicologica anche per i donatori di seme e le donatrici di ovociti.
Fornire sostegno psicologico prima, durante e dopo il trattamento, esplorare le ripercussioni emotive della condizione di infertilità, approfondire gli atteggiamenti verso la gravidanza, la nascita di un figlio e la genitorialità sono i principali obiettivi della consulenza psicologica per le coppie che accedono a PMA. I colloqui di consulenza, individuali o di coppia, hanno come scopo l’inquadramento della situazione e prevedono l'accoglimento della sofferenza, un’analisi delle risorse e dei costrutti legati alla genitorialità e all'immagine di sé.
Come si articola il percorso di psicoterapia nel percorso di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita)?

- Colloqui di coppia e/o individuali a seconda della valutazione del clinico e delle esigenze specifiche nell’ambito del percorso della PMA (omologa e eterologa).

- Colloqui individuali per le donatrici di ovociti e i donatori di seme.

Nello specifico il servizio di consulenza psicologica si articola in tre step (a seconda del momento in cui viene effettuata la richiesta e delle esigenze della coppia):
  1. Prima del trattamento di PMA al fine di:
    • Affrontare i vissuti relativi alla diagnosi di infertilità e agli eventuali insuccessi del periodo precedente la richiesta e favorirne il processo di accettazione e adattamento (i sentimenti e i vissuti di frustrazione, rabbia, tristezza, colpa ecc. possono mettere a rischio l’efficacia delle tecniche mediche vanno per tanto affrontati ed elaborati prima di intraprendere il percorso di PMA);
    • Sostenere e informare la coppia su tutti i risvolti emotivi e relazionali implicati nella decisione di intraprendere il percorso di PMA (ancor più nei casi di fecondazione eterologa, in cui le emozioni conflittuali si moltiplicano in relazione all’inserimento, nel processo generativo, di un donatore esterno) promuovendo un’assunzione di responsabilità consapevole;
    • sondare eventuali dubbi e aspettative della coppia riguardo al percorso, alle attese di successo e insuccesso, alla gravidanza e alla genitorialità (i membri della coppia possono avere vissuti e aspettative discrepanti e l’aiuto alla condivisione dei punti di vista reciproci può ridurre incomprensioni e conflittualità).
  2. Durante il trattamento di PMA al fine di:
    • Sostenere la coppia nel corso dei trattamenti di fecondazione assistita (e nel periodo di attesa che va dall’inizio della tecnica al giorno della risposta), accompagnandola nei momenti di difficoltà e aiutandola a compiere il percorso con minor ansia e maggior fiducia possibili facilitando l’iter verso il concepimento.
    • Minimizzare l’impatto degli eventi medici (frequenti visite, ecografie, spermiogramma, esami clinici ecc.) e fisici (possibile comparsa di dolore in sede ovarica, tensione addominale ecc.) che la coppia deve affrontare.
    • Facilitare l’elaborazione dei fattori psicologici implicati nella PMA e delle fantasie e aspettative della coppia riguardo al percorso, alla gravidanza e alla genitorialità in una spazio di condivisione e confronto che potenzi le risorse presenti e getti le basi per una maternità e paternità serena.
  3. Alla fine del trattamento di PMA al fine di:
    • Sostenere la coppia anche dopo che l’intervento ha avuto buon esito in modo da aiutare gli aspiranti genitori ad accettare e gestire i nuovi vissuti e le complesse dinamiche psicologiche implicate nella transizione alla genitorialità (essa è infatti un evento molto delicato che comporta una serie di cambiamenti e di adattamenti psicologici in tutte le coppie che si avvicinano ad avere un figlio, ma ancora di più in coloro che hanno alle spalle un percorso di PMA, soprattutto se si è ricorso alla donazione di gameti).
    • Sostenere la coppia anche quando l’intervento non ha avuto buon esito aiutandola ad accettare ed elaborare i vissuti dolorosi che ne derivano (occorre tenere presente che il percorso spesso ha buon esito dopo più tentativi e che la persistenza è un fattore fondamentale per avere successo: Il supporto psicologico aiuta a superare il dolore del fallimento e a mantenere salda la convinzione, aumentando così la probabilità di generare un figlio).


Documentazione:

LA PROCREAZIONE ASSISTITA


ABORTI SPONTANEI


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Dott.ssa Claudia Fiorini
Psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Iscritta all'Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna n. 5946
P.IVA: 03277010363 - Cell: 3473551370 - Mail: clafiorini@hotmail.it - Riceve su appuntamento a Modena
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